mafalda
(sabato 7 dicembre 2013)
Categoria:
Malinconia
Morire di..lavoro
Lo scorso anno una mia amica ha pensato bene di ingrandire la casa di riposo che gestisce con i familiari.
L’Asl locale ha ostacolato in ogni modo la ristrutturazione della casa con una serie di lavori che rasentavano l'assurdita' .Per mettere a norma hanno richiesto materiali particolari per il pavimento,per i corridoi e per i bagni.Anche se differivano di qualche centimetro ,hanno fatto rimuovere passamano e sanitari, ma la possibiita'era: o così o non si rilascia l’agibilità.
Ok ,giustissimo per l'incolumita' dei nostri cari questo e altro .....
Adesso parliamo di Prato provincia civilissima della Toscana non di un villaggio speduto ai piedi del Tibet......lo sappiamo tutti ,c’è stato un terribile incendio in un’azienda tessile di proprietà cinese: bilancio sette morti e quattro feriti.Riprendendo le notizie raccolte , il capannone, 500 metri quadrati, è diviso da pareti di lamiera e cartongesso, dentro alloggi minuscoli, dove gli operai riposavano (?)tra un turno e l'altro di lavoro ,una minuscola cucina con la bombola a gas,la tazza del gabinetto e un po’ d’acqua conservata nelle taniche.Gli schiavi , lasciatemi passare il termine ,lavoravano 19 ore al giorno per guadagnare il più possibile e tornare a casa prima.Se però stavano male, allora intervenivano i "barellieri" che li accompagnavano fuori e, se erano in condizioni gravi, li lasciavano davanti al pronto soccorso perche' non si poteva morire in fabbrica.
La domanda sorge spontanea : dove erano i vigili urbani, la pubblica sicurezza, i sindacati e quanti avrebbero dovuto sorvegliare sulla sanità, sul rispetto minimo delle normative del lavoro e dell’igiene?
Convincetemi che un capannone di 500 metri quadrati,con la nebbia nessuno lo aveva notato , perche' io non ci credo.......